L’ ANIMA NERA DELLA BALENA BIANCA

In questo blog, presento il frutto di una ricerca decennale, sulla resistenza locale ed in particolare sul comandante Masaccio, mio parente e compaesano, di Poggiana di Riese (TV).
Questa è una pagina introduttiva, alle varie sotto pagine, che potete selezionare nel frontespizio, con qualche anteprima.
Ho scritto anche un libro, del quale potete trovare la preview e diversi tipi di presentazione.
l libro può essere ordinato e spedito per posta, clicca qui, sui caratteri blu acquisto on line, oppure seleziona la pagina omonima , nel frontespizio
Per l’elenco delle librerie, clicca sui caratteri blu librerie, elenco.

Audiovisivo con alcune anticipazioni del libro
Cliccar sulla frecca della preview, del file YouTube.
Dall’analisi del contesto e del profilo dei protagonisti, dalla rilettura critica delle cronache, focalizzzandomi sulle connessioni logiche, ma sopratutto, sul non detto fuorviante, incrociando diverse versioni, e diverse prospettive, la vista d’insieme e grazie allo sfrozo di trovare una connessione logica, csi può illuminare meglio, aree considerate totalmente oscure.
Senza conclusioni frettolose ed arroganti, beninteso


AL SUO FUNERALE: LA X MAS FA SERVIZIO D’ORDINE!!!!

(Partendo dall’epilogo)

All’uscita della bara di Masaccio, sono quasi tutti eclissati, i compaesani, gli amici ed i suoi partigiani della brigata, sono più di 300, nonché la moltitudine di quelli a libro paga della grande divisione Monte Grappa, che ha il comando ad un chilometro di distanza.
La guerra è finita, gli ultimi tedeschi sono fuggiti da tre giorni, cosa temono i suoi fedelissimi?
Nella piazza deserta, al loro posto,  campeggia un plotone di reclute fasciste della X MAS, disarmate, con la divisa della festa.
Costoro sono stati arruolati nel movimento partigiano (!), nel momento culminante della rotta tedesca, 30 ore prima dell’omicidio di Primo Visentin.
È la prova più appariscente del complotto,ordito da una componente del vertice stesso, con la complicità imprescindibile del CLN e di altri servizi segreti.
La stessa lobby che poi farà insabbiare il processo, con scandalosa sfacciataggine ed arroganza inaudita, che perdurano fino ad oggi, nelle istituzioni sé dicenti “antifasciste”.
Il nero criptofascista, quello della nera ignoranza colpevole di massa, di chi “non sa perché non  vuole saperne”, opprime l’anima del popolo veneto. anche oggi.
In questo habitat culturale, ha trovato un terreno ideale la X MAS, che, simbolicamente nello stessa domenica in cui Masaccio viene ucciso, si è camuffata, “immersa”, nella comunità di Thiene e dintorni, con un patto sancito, solennemente, con una messa solenne.
Si può dire, che con questo rito simbolico, viene piantato, nel Veneto, il seme delle trame nere di Borghese, rimasto sempre impunito, che cesseranno solo con la sua morte.
Come in tutto il nord Italia, anche da noi i servizi segreti intrallazzano per gestire i propri interessi, ma è la CIA che ha l’ultima parola.
Protegge tutti i gerarchi fascisti, tranne quelli ritenuti, forse, troppo compromettenti: Mussolini, Carità e chi altri ancora?
Nella pedemontana Volpi e Graziani, ministro della giustizia, conviventi a Maser, se la cavano senza un graffio.
Volpi continua a dominare l’economia veneta, attraverso il suo erede, Cini, mentre Graziani, il vero decision maker del rastrellamento del Grappa, per restare all’ambito di casa nostra, viene invitato a trascorrere una bella vacanza in nord Africa, gentilmente offerta dalla CIA.
Il CLN ci deve mettere la faccia, negli intrighi locali e di piu basso livello, come l’eliminazione di Masaccio, probabilmente e nel governo locale, fino alle prime elezioni, che avverranno un anno dopo.
A sua volta, non può prescindere dalla stretta collaborazione di una parte consenziente del vertice partigiano, indispensabile per attuare i delitti dei quali mi occupo nel libro.
Almeno in Veneto, questa lobby continua a dominare, indisturbata, anche la narrazione della resistenza, senza che nessuno arricci il naso, èr ilsemtore di fogna fascista, che continua ad emanare.

IL FILO CONDUTTORE
Il fatto che sia onorato, con una preziosa statua di Arturo Martini, posta nel palazzo del Bo, dell’università di Padova, come rappresentante di tutti i comandanti partigiani veneti, lascia intendere l’importanza del suo ruolo come uomo di cultura, trascinatore e di maestro di vita.
La sua vicenda è calata nel contesto di tutta la resistenza veneta ed ha molti punti in comune, con l’eliminazione di altri comandanti partigiani che definisco qui, non allineati.
Per farti una prima idea, dei contenuti del libro, puoi scorrere questa pagina, dove presento vari documenti introduttivi, che anticipano alcuni degli aspetti che possono interessarti maggiormente.
Il titolo: L’anima nera
L’immagine del frontespizio riassume graficamente la collocazione e la data di una catena di omicidi, dei comandanti più carismatici della resistenza veneta.
Tutte le circostanze li accomunano come regolamenti di conto in “ambito partigiano”.
Il più celebre è senz’altro Masaccio, onorato, in rappresentanza di tutti, con un monumento all’università di Padova.
La foto, qui sotto, ritrae il suo funerale, a Poggiana.
…della balena bianca
Questa espressione aveva un connotato un po’ spregiativo, quando è stata proposta.
Invece io sono molto fiero di appartenere al Veneto laboriosissimo, cooperante e solidale, che ha prodotto una realtà sociale, economica ed anche culturale, di fronte alla quale, molte altre regioni si possono togliere il cappello.
A maggior ragione, non tollero chi non la racconta giusta.
Nel dopo guerra, la DC ereditò il consenso plebiscitario, prima monopolizzato dal fascismo, limitandosi alle correzioni di rotta minime ed indispensabili.
L’unica scelta drastica attiene all’immagine, con il colore bianco, che va a coprire il nero fascista ed anche la parte di rosso, violento e sovversivo, del comunismo.
Nelle prime elezioni, il popolo veneto, considerando il margine minimo di discrezionalità concesso, confermò la massima fedeltà, concessa dall’opzione elettorale, tutti i valori del passato regime.

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